Il Milan perde nel deludentissimo debutto in campionato: Costa decide l'1-0 con una splendida incornata al 59'. Non basta l'esordio di Pazzini nel finale, i rossoneri non vanno oltre due pali colpiti da Yepes (65') e Boateng (90'). (foto AP/LaPresse)
PAZZINI E MAXI LOPEZ DALLA PANCHINA - Massimiliano
 Allegri riparte dal 4-3-1-2, unica certezza in una formazione 
completamente stravolta rispetto all'anno scorso e priva di altri sei 
infortunati (Abate, Ambrosini, Didac Vilà, Muntari, Pato e Strasser). In
 difesa il tecnico rossonero si affida al duo Bonera-Yepes come coppia 
centrale con De Sciglio e Antonini esterni. Montolivo parte in cabina di
 regia con il fosforo di Flamini e Nocerino sugli interni, mentre in 
prima linea El Shaarawy viene preferito al grande ex Pazzini. Ciro 
Ferrara recupera soltanto in parte un altro ex come Maxi Lopez, che 
parte dalla panchina lasciando spazio in prima linea nel 4-3-3 doriano a
 Eder, con Estigarribia e Kristicic a completare la prima linea. A 
mancare sono l'infortunato Juan Antonio e gli squalificati Da Costa e 
Pozzi, mentre a De Silvestri viene preferito Berardi sull'out destro 
difensivo. Poli riparte da San Siro dopo i sei mesi passati all'Inter e 
trova spazio da interno sinistro in un centrocampo con Tissone davanti 
alla difesa e Obiang in mediana.
BRUTTO MILAN, LA SAMP CI PROVA - Caldo
 asfissiante, ritmi bassi e poca classe da centrocampo in avanti. Lo 
spettacolo a San Siro è quasi tutto sugli spalti, dove i tifosi 
rossoneri si divertono a mandare messaggi all'ex Cassano e alla 
dirigenza ("31 agosto, attendiamo fiduciosi", lo striscione 
inequivocabile). Ben presto l'atteggiamento tattico degli uomini di 
Allegri si traduce in un 4-3-3 con Robinho ed El Shaarawy larghissimi e 
Boateng a muoversi da "falso nueve". Il modo peggiore per attaccare una 
difesa arcigna come quella imbastita da Ferrara. La Samp, infatti, tiene
 il campo a meraviglia e rischia di far male in contropiede. Le 
occasioni, in sostanza, sono tutte degli ospiti che al 10' potrebbero 
già andare in vantaggio con Eder, che ruba palla a un impacciato Bonera 
per poi subire il tackle dello stesso centrale rossonero. Al 36' è 
invece Montolivo (lento e senza punti di riferimento in avanti) a 
regalare un pallone interessante a Obiang al limite dell'area, ma lo 
spagnolo calcia alto. E nel recupero ancora Eder per poco non fa male su
 un altro errore di Bonera. Si va all'intervallo tra i fischi di San 
Siro, con un Milan ai limiti dell'inguardabile, incapace di concludere 
in porta in un tempo intero.
COSTA DECIDE, PAZZINI NON BASTA - Il
 secondo tempo si apre con un Milan all'arrembaggio. Robinho passa a 
destra e sembra in grado di incidere maggiormente con un paio di 
conclusioni tentate nei primi cinque minuti della frazione. Al 55' 
Allegri toglie un evanescente El Shaarawy per concedere il debutto a 
Pazzini, ma la vera notizia arriva al 59', quando Costa anticipa Bonera 
di testa e insacca di testa il gol dell'1-0 sugli sviluppi di un corner 
nato da una palla persa da Boateng a centrocampo. Allegri è costretto a 
togliere subito Robinho per mettere Emanuelson (problemi alla coscia 
destra per il brasiliano), mentre al 75' entra anche Constant al posto 
di uno spento Nocerino. Il Milan aggredisce il fortino blucerchiato, 
eppure l'occasione migliore arriva soltanto su un corner dalla destra 
con Yepes che colpisce il palo al 65'. Ferrara getta nella mischia Maxi 
Lopez per Estigarribia (74') e Soriano per Eder (75'), la Sampdoria 
soffre il giusto e alla fine porta la seconda impresa della settimana in
 porto. Per il Diavolo non è serata, come il secondo legno della partita
 (colpito da Boateng con un gran destro da fuori al 90') testimonia 
ampiamente. Vince il Doria, il Milan parte nel peggiore dei modi 
possibili.
DIAVOLO AL PALO, GRANDE SAMP - Un
 ritorno pazzesco per i blucerchiati, che alla prima partita in Serie A 
dopo un anno di assenza fanno subito il colpo grosso. Tanto contropiede e
 abnegazione in fase difensiva, ottime coperture e un Obiang 
stratosferico a centrocampo. Quanto è bastato per portare a casa tre 
punti pesantissimi su un sipario come quello di San Siro. E il Milan? 
Male, malissimo. Difesa sbrindellata, Montolivo imbarazzante in cabina 
di regia e attacco del tutto inconsistente (con o senza Pazzini). 
L'unica notizia positiva è la prestazione matura e di qualità di De 
Sciglio a destra. Ma, d'altronde, che fosse un Diavolo in tono minore 
era chiaro a tutti. Va in archivio la prima grande sorpresa del nuovo 
campionato, la seconda sconfitta al debutto per il Milan negli ultimi 
dieci anni (l'ultimo ko è l'1-2 a San Siro del Bologna nel 2008). Fino 
al 31 agosto, però, c'è qualche speranza di invertire la rotta. Forse.
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